Chi non lo conosce ormai? Fleetback sulla portiera, una Ford Puma Rally1 e la bandiera greca che sborda dal lunotto.
Jourdan Serderidis è parte integrante del WRC. E’ uno di quei piloti che non puoi non volergli bene. E’ nel circolo del World Rally Championship da solo dodici anni e il modo in cui è entrato a contatto con i rally è stato bizzarro.
“Mi trovavo in Svezia nel 2012, con la mia azienda per fare team building. Per conoscerci meglio” Racconta Jourdan. “Eravamo lì per fare drift sul ghiaccio e vidi un camion della Citroen. […] Più tardi, mentre eravamo nella sauna entrò Sebastién Loeb e Daniel Elena, sedendosi a fianco a noi. […] Parlammo parecchio e da lì iniziai a conoscere i rally”.
Chiaramente quale modo migliore per iniziare, se non con qualche dritta dal Cannibale?
Jourdan ha iniziato con dei rally locali in Belgio a bordo di una Honda Civic e nell’arco di dodici anni, eccolo qui a bordo della massima espressione di una vettura da rally. Il pilota greco-belga è stato più volte accerchiato dal chiacchiericcio. Dai cosiddetti “leoni da tastiera”. Ovviamente il centro della polemica dal cattivo gusto con anche asserzioni pesanti, sono relative alla sua velocità in prova speciale così come la sua prestazione in generale.
Ricordiamo però in primis che Jourdan ha un’attività che opera nel settore informatico, con all’attivo 2500 dipendenti e con diversi distaccamenti. Attività avviata da lui ventuno anni fa il che fa di lui un gran imprenditore che ha saputo giocarsi bene le sue carte, soprattutto nei periodi di crisi passati e odierni. I gentlemen driver sono sempre esistiti e non c’è nulla di male; anzi sono forse il motore che fa girare il WRC e lo tiene a galla al momento.
Ma alla fine, chi di noi riuscirebbe a tenere in strada una Rally1 o inserire la terza senza farsela nelle mutande?
Jourdan Serderidis sarà con noi nel WRC ancora nel 2025, facendo il Rally di Svezia – giocandosi l’Arctic Lapland Rally in precedenza come preparazione – poi passerà al caldo del Kenya con il Safari. Infine Sardegna e la sua amata Grecia. A quanto pare però l’anno a venire sarà l’ultimo per lui. Sembra infatti che lo sguardo del pilota Ford sia orientato alla Dakar. Ebbene si, nel 2026 è probabile che vedremo un Ford Raptor T1+ Fleetback sfrecciare per le dune del deserto. Ancora nulla di confermato, ma per lui sarebbe sicuramente una grossa soddisfazione oltre al fatto che potrebbe anche fare bene. Ricordiamo che la Dakar è una gara in cui conta la navigazione e la gestione, non la velocità pura.
Infine, ma non da meno, quando si vede quel faccione spuntare dalla portiera durante le interviste non vi viene voglia di andare in trattoria?
A noi si, stappando una buona bottiglia di vino e mangiando cibi casalinghi.
Perchè alla fine a Jourdan gli si vuole bene per questo. E’ un pilota pane e salame. Ci piace per questo.