Thierry Neuville - Martijn Wydaeghe (Jaanus Ree / Red Bull Content Pool)

Thierry Neuville e Martijn Wydaeghe sono i nuovi Campioni del Mondo WRC.

Toyota Gazoo Racing sopravanza Hyundai Motorsport e vince il Campionato del Mondo costruttori sulla Power-Stage finale!

E’ successo di tutto in questo Rally del Giappone. Una montagna russa di emozioni, degna conclusione di un Campionato del Mondo WRC che nel bene e nel male ha dato le sue sentenze.

Ma andiamo con ordine, perchè c’è tanto di cui parlare.

NEUVILLE-WYDAEGHE CAMPIONI – Dopo averlo rincorso a lungo, il sogno di una carriera intera si è finalmente realizzato. Neuville, nella giornata conclusiva di questo Rally del Giappone e del mondiale 2024, vince l’iride, la prima della carriera dopo i cinque secondi posti e tre terzi ottenuti dal 2012, anno del suo esordio tra i “grandi” nel WRC.

La soddisfazione è enorme per una stagione che lo ha visto sotto una nuova veste, ovvero di pilota costante capace di massimizzare il risultato in ogni evento, non lasciandosi scoraggiare nei momenti di difficoltà (come in Sardegna o nella recente giornata di venerdì vissuta con un groppo in gola) e senza cadere nel tranello dei giochi psicologici che l’avevano tradito più di una volta in passato (leggasi Acropoli contro Ogier, a Settembre, la vera svolta nel percorso del belga).

Una certezza matematica giunta sulla prima prova speciale di oggi, quando Ott Tanak, leader della gara fino a quel momento, è uscito rovinosamente di strada. A quel punto, la tensione si è sciolta e l’equipaggio belga ha capito due cose: che nessuno in classifica poteva ormai raggiungerli, ma anche che il titolo costruttori era tornato prepotentemente in discussione e c’era ancora da spingere per completare la doppietta.

TOYOTA RIBALTA TUTTO – Tanak esce, lasciando per strada i punti conquistati nei due giorni precedenti, manna dal cielo per gli uomini di Latvala che ora credono nel titolo marche. Hyundai recupera i quattro punti di svantaggio con un Super-Sunday perfetto (Neuville primo – Andreas Mikkelsen secondo), ma nella Power-Stage Toyota può fare affidamento su un Takamoto Katsuta in più.

Sebastien Ogier fa il Sebastien Ogier, abbassa ulteriormente il tempo fatto segnare dal fresco Campione del Mondo, vincendo la Power-Stage. Neuville è secondo, Mikkelsen commette una piccola sbavatura e non va oltre il quinto posto, mentre Elfyn Evans festeggia la vittoria del rally finendo terzo alle spalle di Neuville. Takamoto Katsuta è quarto, tanto basta per sopravanzare Hyundai di sole 3 lunghezze e laurearsi Campioni del Mondo costruttori.

Una stagione strana, caratterizzata dalla NON presenza al via dell’iridato in carica Rovanpera, di Sebastien Ogier part-timer costretto agli straordinari dalle prestazioni non eccelse di un Elfyn Evans partito da Montecarlo con i gradi di capitano ma degradato dopo la Finlandia. Il gallese conclude il mondiale sulla piazza d’onore nella classifica piloti. Una sola vittoria in stagione è comunque un bottino troppo magro per far dimenticare il plurititolato francese, secondo qui in Giappone nonostante la foratura di venerdì, ed il bi-campione fenomeno finlandese, che l’anno prossimo tornerà a pieno servizio per riconquistare il trono.

Ad Adrien Fourmaux, terzo assoluto in terra nipponica, vanno le nostre scuse e la palma di sorpresa del mondiale 2024. In pochi, noi compresi, erano convinti che il francese avrebbe ben figurato nel corso della stagione, invece Adrien ci ha smentiti tutti con ben cinque podi conquistati in stagione. Un pilota ritrovato, che ha reso il campionato degli uomini di Wilson e Millener dolce nonostante l’addio di Tanak; avventura mondiale arricchita da un Martins Sesks la cui velocità è da tenere sicuramente sotto osservazione, e da Gregoire Munster, quinto in Giappone, che merita di proseguire tra i grandi per fare fruttare tutta l’esperienza maturata sui terreni mondiali quest’anno.

Il neo-campione Neuville è sesto assoluto, il massimo ottenibile dopo le “rogne” della prima giornata di gara. Un sabato perfetto gli ha permesso di scavalcare le numerose Rally2 che si erano poste tra lui e la top ten. Tolto il “problema” Tanak il belga si è potuto godere le ultime prove mostrando il suo reale passo, spinto anche dalle ali dell’entusiasmo. Non è bastato per fare festa doppia, ma ha dato a tutti una grande lezione: se vuoi qualcosa e non ti arrendi mai, alla fine la ottieni.

Ora per lui verrà il difficile. Questo 2024 è stato lungo, provante e sicuramente liberatorio, ma la prossima stagione, con le nuove Rally1 “revisionate” più leggere e senza ibrido ed il ritorno di Rovanpera, al belga toccherà l’onore e l’onere di zittire i detrattori che, da oggi in avanti, si scateneranno dicendo che l’assenza di Kalle ed un sistema di punteggio ad hoc sono stati i veri artefici del suo successo iridato.

Ott Tanak è il grande deluso. E’ bastato un attimo, una frazione di secondo per rovinare un weekend fino a quel momento impeccabile. Sull’estone l’errore pesa come un macigno, non tanto per l’iride piloti che era molto ben indirizzata verso il Belgio, quanto per il costruttori. La disperazione a favore di telecamera post-incidente ha mostrato tutta la delusione di un pilota che stava facendo tutto quello che gli era stato chiesto di fare, consapevole di aver buttato alle ortiche una grande occasione.

PAJARI CAMPIONE WRC2 – In questa giornata di festa, è giusto citare anche Sami Pajari, che vince il titolo WRC2 grazie alla seconda piazza di categoria (ottavo assoluto) ottenuta qui in Giappone. Nikolay Gryazin (Citroen C3) è stato fenomenale, ma la medaglia d’argento basta a Pajari per superare Solberg. Grande gioia per lui, in una stagione che lo ha visto anche protagonista tra le Rally1, impossibile da passare inosservato in seno al team Toyota. Conclude il podio e il giapponese Hiroki Arai su Skoda Fabia.

Il mondiale termina qui, dando appuntamento a tutti alla prossima stagione, che partirà come di consueto da Montecarlo a fine Gennaio.