Al Rajhi e Gottschalk trionfano con Toyota nella 48 ore della Dakar. Dacia in scia con Al-Attiyah ed un incredibile Loeb che rimonta. La durissima 2^ tappa del rally fa tante vittime illustri.
Come da pronostico, la prova da oltre 900km ha già sparigliato le carte in tavola, soprattutto quelle dei BIG in gara. Nella giornata di ieri era andata in scena la prima parte della 48h Crono: l’incidente del campione in carica Sainz (nella foto copertina) e i problemi di elettronica sulla Dacia di Loeb avevano già provveduto a dare un forte scossone alla classifica.
La prova si è rivelata durissima: sia a livello di navigazione che tecnico. I piloti che ieri aprivano la strada si sono inevitabilmente incartati sui propri errori (vedasi Quintero e Chicherit), mentre i meno esperti come Moraes si sono bloccati tra le difficilissime dune nei dintorni della città di Bisha.
DOPPIETTA TOYOTA, LATEGAN LEADER DELLA DAKAR
Giornata trionfale per il team Toyota che centra la prestigiosa vittoria della 48 ore con Yazeed Al-Rajhi e Timo Gottschalk, portacolori della scuderia factory Overdrive Racing. Il pilota di casa ha vinto con un tempo totale di poco sotto alle 11 ore (10:56’54”) precedendo un bravissimo Henk Lategan, il pilota del team Gazoo divisione Sud Africa. Sono proprio loro due, ma in ordine inverso i leader della Dakar 2025: nella generale infatti Lategan è in testa e precede Al Rajhi di soli 4’45”.
Lategan ha pagato un ritardo di poco oltre i quattro minuti e ha fatto meglio della vecchia volpe Al-Attiyah, che con il navigatore Boulanger ha portato sul podio la Dacia Sandrider: Nasser si conferma terzo anche nella generale. Dietro il qatariota le altre due Toyota di Yacopini e Baciuska, quest’ultimo capace di sfruttare l’ottima posizione di partenza dopo la disastrosa tappa 1.
Ha chiuso in top6 il francese Serradori che ha spinto forte sul buggy Century CR7 risultando il migliore tra i team indipendenti.
Serradori ha preceduto Sébastien Loeb: il cannibale oggi ha spremuto al limite la sua Dacia ed è riuscito nell’impresa di recuperare in gran parte l’enorme tempo perso di ieri che lo aveva condannato già nelle retrovie. Dopo l’ottimo lavoro di quest’oggi con il navigatore Lurquin, Loeb è chiaramente ancora nel vivo della contesa assoluta essendo risalito al sesto posto della generale con un ritardo “gestibile” di poco meno di 19 minuti.
Alle spalle di Loeb hanno chiuso gli ottimi Ekstrom (Ford), gli ex KTM Price e Sunderland su Toyota e il lituano Vanagas, anche lui alla guida di Toyota Hilux.
TANTE DEFEZIONI
Tra i più delusi dopo questa seconda tappa non può che esserci Carlos Sainz, il campione in carica. Il Matador, tradito ieri dopo il salto di una duna, ha riportato danni estesi al proprio Raptor T1 Plus. Sainz non ha mai mollato, guidando il mezzo danneggiato e senza più vetri fino al traguardo di Bisha pagando però oltre un’ora e mezza. Per Sainz questa Dakar è ormai già archiviata.
Incidente fra compagni di squadra del team Toyota: De Villiers ed il giovane Variawa, traditi dalla polvere, si sono scontrati riportando moltissimi danni sui loro Hilux. Anche per loro la gara è già da dimenticare. Costretto allo stop anche l’altro pilota Toyota, il veloce Guy Botteril che a causa di un problema meccanico è definitivamente fuori dalla contesa.
Oltre Sainz, la Spagna rallistica perde altre due importanti pedine: Cristina Gutierrez (Dacia) è stata costretta alla resa dopo un guasto, Nani Roma è rimasto bloccato su una duna a seguito di un problema al motore del Ford ufficiale. Problemi di gioventù per i nuovi mezzi di questa Dakar e a pagare sono due nomi di spessore della gara.
Grave perdita anche per X-Raid Mini: il pilota di punta De Mevius è stato costretto più volte allo stop per un’ avaria sul nuovo Mini turbo e purtroppo ha perso oltre 2h sulla tappa2. Male anche l’altro pilota del team, Chicherit, che come detto in apertura ha pagato a caro prezzo il fatto di essere uno dei piloti ad aprire la strada.
CLASSIFICA DOPO LA TAPPA 2
1 – Lategan-Cummings (Toyota Hilux) – 15h40’30”
2 – Al Rajhi-Gottschalk (Toyota Hilux) + 4’45”
3 – Al-Attiyah- Boulanger (Dacia Sandrider) + 11’14”
4 – Price-Sunderland (Toyota Hilux) + 11’44”
5 – Ekström-Bergkvist (Ford Raptor) + 13’16”
6 – Loeb-Lurquin (Dacia Sandrider) + 18’56”
7 – Moraes-Monleon (Toyota Hilux) + 20’57”
8 – Serradori-Minaudier (Century CR7) + 22’45”
9 – Guthrie-Walch (Ford Raptor) + 23’33”
10 – Yacopini-Oliveras (Toyota Hilux) + 23’57”
Tra le moto Daniel Sanders (KTM) sta dominando la corsa, e si conferma anche con la vittoria della 48 ore. Honda e Hero per ora inseguono. Il migliore degli italiani è Tommaso Montanari (50°) in sella alla Fantic. Applausi però anche ai privatissimi Aldo Winckler (57°) e il centauro “social” Tiziano Internò (62°).
In SSV tra i prototipi della classe Challenger è in vetta l’esperto Cavigliasso (ex quad). Tuttavia l’argentino è braccato dai talentini del team Red Bull, Guerreiro e Levearton. I primi tre corrono su buggy Taurus, il mezzo dominante nella categoria.
Nei T4 invece è doppietta virtuale Polaris con il campione in carica De Soultrait che precede il compagno di squadra Heger. Fatica il team ufficiale Can Am che è più dietro con Gonzalez Ferioli e Chaleco Lopez.
Tra i Camion ha ribaltato tutto Martin Macik che è ora davanti a tutti con l’Iveco della sua scuderia MM Motorsport dopo un avvio cauto. Inseguono Loprais, Zala e Van den Brink, tutti sempre alla guida di Iveco Powerstar.